13 maggio 2009

Pils and love

Ce ne stiamo andando dal BiDu.
Venti minuti di sano buio in macchina e poi benvenuti nel paradiso dell’amaro. Benvenuti al Pils Pride: 12 spine tutte nostrane di sana, ottima Pils. E chi poteva ideare un evento così se non il geniale birraio che più di chiunque altro in Italia e oltre il confine, ha ridato lustro e fama a questo stile.. Proprio quell’Agostino Arioli che da tredici anni rinfresca i palati con la sua Tipopils e da qualcuno in meno con l’Extrahop..Per questo sabato e domenica al Birrificio Italiano su due banchi divisi ci sono: Levante di Statale 9, la nuova Pils del Lambrate, Pola pils di Barchessa di Villa Pola, Extrahop del Birrificio Italiano, 704 del Birrificio Lodigiano, Viaemilia del Ducato e dall’altra parte la Chiara di Cittavecchia, Oak Pils del Doppio malto, Sveva di Grado Plato, Sausa Pils del Vecchio birraio, 30ils del BiDu e ovviamente la padrona di casa, la Tipopils. Noi siamo qui sia la sera che la domenica a pranzo. Il sabato il birrificio scoppia di gente. E’ una bellezza. Ogni tanto scende anche una leggerissima pioggerella, ma con le pils ci sta bene, così mi rinfresco dentro e fuori. C’è quell’atmosfera briosa che al mondo solo un buon vino o una buona birra possono regalare. Da memorandum le parole di Agostino il giorno dopo: «Tanta gente ha bevuto 1000 litri di Pils per la pura gioia di stare insieme e di parlare di birra, semplicemente, in allegria, senza pontificare, stroncare o divinizzare». Penso che la bellezza della birra stia tutta qui, in queste parole. L’organizzazione è a puntino, la spillatura perfetta, il bicchiere sempre pieno e il menù molto invitante..Nei due giorni proverò a non attaccarmi solo alla Tipo, ma questo prevede che le altre le possano tener testa. E non è mai facile, anzi. Partiamo con una 704, una Sausa e una Levante e ancora non ci siamo..Comincio a guardare ingolosito l'ammiraglia della casa (al Macche m’hanno abituato troppo bene)..Ma ecco una degna avversaria: la Pola Pils. Rispetto alle altre ha più carattere, secca e profumata, scende benissimo. Questa vale veramente. Ma non posso fare a meno di pensare a quel profumo di lievito fresco della Tipopils..Vabbè me ne prendo una così, per tradizione, poi magari giusto un’altra..I formaggi a cena e soprattutto il kebab a pranzo erano da applausi e il pane usciva caldo a rotella, a conferma dell’ottima organizzazione. Anche la Pils del Lambrate è veramente buona, ma la classe non è acqua (la sera prima a Milano avevo bevuto una Montestella e una Ligèra da standing ovation). E’ la Viaemilia che stavolta ha qualcosa.. In bottiglia l’ho trovata spesso alla grande, ma stavolta proprio non è lei. Proviamo anche l’altra padrona di casa, un’Extrahop sempre buona, ma con un luppolo che mena sicuramente meno di altre volte e poi la 30ils di Beppe e la Sveva di Sergio Ormea. Purtroppo dopo pranzo dobbiamo riprendere le vie per l’Urbe, lasciando la pace di questi posti, l’atmosfera allegra del birrificio, l’ottima compagnia e tutte queste Pils. Prima di venire qualcuno mi chiedeva -ti fai sul serio 1000 km in due giorni per qualche bicchiere di birra..?- No amico, -1300 km in 1 giorno e mezzo per passione-. Ed è tutt’altra cosa..

11 maggio 2009

Stranabirra al BiDu

Un fine settimana grandioso. Se ogni sabato e domenica iniziasse e finisse così, il Malox e il Legalon sarebbero al primo posto fisso nel paniere, ma si vivrebbe tutti più felici.
Dopo un salto all’ Hop il sabato sera, simulando un buono stato di salute, verso mezzogiorno ero in macchina con Michi verso Bizzarone: obiettivo Stranabirra. Vortici di polline tagliano la strada come i covoni d’erba mobile nei Simpson. Proseguo veloce per le curve sul lago di Como con un tempo così e così. Poi all'improvviso la dogana..E la fila..La sete m’annebbia la mente: me la prendo col Tom Tom, con le sigarette che avevo sotto mano e con i fusti che avremmo trovato prosciugati. Ma è tutto fumo: una Camel mi tranquillizza all’istante. All’una e un quarto eravamo al nuovo locale di Beppe: Le birre del Bi-Du. Bello veramente, grande, caldo, accogliente e affollatissimo. Ci accoglie un Kuaska in grande forma, appena uscito con gli altri della giuria, Schigi, Giacu, Fabio Cornelli, Riccardino di Montegioco e Dano del Troll, dalla degustazione della ventina di stranebirre in concorso. Un’occhiata veloce alle spine e poi giù a riempire i bicchieri; c’è solo l’imbarazzo della scelta. L’intenzione sarebbe quella di contenersi, per arrivare la sera al Pils Pride ancora verticale..L’intenzione..La Rodersch è uno spettacolo, già so che me ne berrò i litri, poi ArtigianAle e Buena Suerte: ma queste birre sono pericolose..Ammiccano, ammiccano e poi menano. Provo la Saltinmalto và, chiara a 4,5% con aggiunta di sale nero delle Hawaii..Incredibile: naso pulito (da gose, nota Tyrser), molto interessante, in bocca la sapidità è netta, ma non fastidiosa..’Sto Beppe..E’ ora della seconda ArtigianAle, della Fumè du Sanglier di Cinghio, la Truffa della Buttiga (al tartufo) e la Febbre Alta di Troll. Simone da dietro le spine mi fa assaggiare un paio di birre homebrewed: una non è male per niente, l’altra mi costringe a correre ai ripari con una Rodersch. Dopo pranzo il Gran Giurì al completo con l’aggiunta di Laurent Mousson e con Kuaska come banditore ufficiale, si riunisce per annunciare i risultati d’un concorso che faceva della pazzia l’ingrediente principale: il rischio era che a birre più bevibili potessero essere affiancate anche delle potenziali bombe batteriologiche. La folla evidentemente trepidante smorza la tensione alle spine, ma la vera sorpresa è sapere che al concorso hanno partecipato anche tre birrai già più che affermati, Beppe Vento stesso, Lorenzo Bottoni e Marco Meneghin. La premessa di Kuaska è chiara e semplice: le birre dovevano essere strane, quindi se qualcuno avesse creato la migliore pale ale canonica del mondo, sarebbe arrivato ultimo al 100%. Ha vinto Omar Lombardo con una birra aromatizzata al tabacco Kentucky. Qui trovate tutti i risultati. Si fanno velocemente le sei, in uno splendido pomeriggio passato a bere in compagnia e in cui abbiamo potuto conoscere tanti altri dei volti che animano questa grande realtà scoppiettante. Lurago è vicino e le Pils chiamano a gran voce: quasi tutti ci fanno un salto. Quindi un’ultima Rodersch, piccola spesa per rimpiangere meglio questo fantastico posto da Roma e poi via al Birrificio Italiano..L’intenzione era solo di andarci o anche di arrivarci in piedi..? Non ricordo più..

6 maggio 2009

La stagione degli aromi

Ahh, maggio..Sta arrivando l’estate..Il caldo..Il mare..Sì sì. Ed è proprio questo che mi preoccupa. Io voglio il freddo, la montagna. Tenetevi l’ora legale, la pioggia di polline, la tintarella e i bermuda. Ma questo maggio si prospetta fantastico per gli appassionati di birra. Sabato sarò a Bizzarone per Stranabirra, il concorso “a stile libero” per homebrewer organizzato da Beppe Vento del Bi-Du. Non c’è nessun limite e nessuna regola: si può usare «qualunque ingrediente, qualunque spezia, qualunque materia prima, qualunque luppolo o gruit, qualunque fermentazione, qualunque lievito, batterio, fungo o altro essere...e tanta, tanta fantasia! Diciamo come unica regola... acqua ed almeno un malto!». Io non ho mai fatto homebrewing, ma sono appassionatissimo di “drybrewing” e date le spine presenti (Rodersch, ArtigianAle, Buena Suerte e Leyline del Bi-Du e ospiti Febbre Alta del Troll, Quarta Runa di Montegioco, Saltinmalto del Bi-Du, Truffa della Buttiga e chicca finale la Surfing hop del birrificio Toccalmatto a pompa direttamente dal cask inglese con dry hopping di Amarillo direttamente dentro il cask) proprio male non mi troverò..! La straordinaria giuria (Kuaska, Schigi, Dano del Troll, Riccardino di Montegioco, Fabio Cornelli e Giacu) dovrà valutare le birre secondo le fantasiose categorie stabilite da Beppe: non potabile, grama, potabile, buna, piutost e Q+ (cupiu). Vediamo che ne esce.. Sabato sera e domenica a pranzo trasferimento al vicino Birrificio Italiano per il Pils Pride, la fantastica manifestazione ideata da Agostino Arioli per celebrare «lo stile birrario più famoso al mondo e oggi purtroppo anche il più dimenticato». Da grandissimo amante degli stili più strettamente tradizionali, senza “tanti fronzoli”, non posso che essere felice d’un evento di questo tipo, convinto più che mai che la grandezza d’un birraio si misura su una pils, su una tripel standard, su una canonica porter e non su qualche pur buona sperimentazione o creazione lasciata invecchiare da qualche parte. Senza generalizzare, ma “il tempo guarisce tutti i mali”..Questi i birrifici presenti: Bi-Du, Cittavecchia, Statale Nove, Ducato, Lambrate, Birrificio Italiano, Vecchio Birraio, Villa Pola, Grado Plato, Doppio Malto. Senza tregua, lunedì sera, appena tornato a casa, il solito impagabile Bir&Fud ci regala una serata a dir poco spettacolare con Garrett Oliver, mastro birraio dell’americana Brooklyn Brewery. La serata consiste in un incontro tra Oliver e otto grandi birrai italiani, ognuno dei quali dovrà portare una sua creazione speciale, invecchiata o rara che sia, da degustare insieme. I nomi dei birrifici e delle birre presenti sono eccezionali, ci saranno: Brooklyn Lager e Local 1 (Brooklyn Brewery), Fredrick (Almond ‘22), Xfume (Baladin), BB10 (Barley), Sedicigradi (Birra del Borgo), Magia (Maiella), Mummia (Montegioco), Triplipa (Opperbacco), Shangri La (Troll). Come a dire panza mia.. A fine maggio invece Leonardo di Vincenzo festeggerà il quarto compleanno del suo Birra del Borgo, ormai giustamente uno dei più affermati birrifici italiani, con una grande festa a Borgorose. Ma per questo ci risentiremo tra qualche tempo..Bi-du sto arrivando..