1 ottobre 2008

A cena con Teo Musso

Due sere fa ho avuto il piacere di cenare con il geniale mastrobirraio di Baladìn, Teo Musso, che passando nell'Urbe per lavoro, ha organizzato una degustazione nell'enoteca d'un amico. Inutile dire del livello qualitativo della bevuta, anche e soprattutto perchè i piatti cucinati per abbinarsi ad hoc con ogni sua birra, sono riusciti se possibile ad esaltare ancor di più le già immense potenzialità delle Baladìn. E' qualche anno ormai che godiamo dei nettari di Teo, ma sentire personalmente quali minuziose e quasi maniacali ricerche ci sono dietro ogni singola cotta, quanta passione per riuscire a dare forma in un bicchiere ad una sensazione magari impercettibile di un profumo (provate la Nora per credere), ad un perfetto abbinamento di ingredienti che riescano a evocare nella mente di chi si accosta alle Baladìn, le stesse idee di gusto immaginate da Teo. Questo è quello che ci ha detto. Escludendo i tecnicismi d'una produzione brassicola di livello ormai internazionale, l'essenza delle sue parole stava semplicemente in questo, nel voler riuscire a trasmettere attraverso le sue creazioni birrarie, sensazioni realmente vissute e tutta la passione per questo lavoro. Ed è fantastico che infatti a fine cena, da custode fiero ma geloso, è stato proprio lui a voler personalmente servire bicchiere per bicchiere, quella straordinaria creazione nata da sperimentazioni sull'ossidazione che è la Xyauyù. Lui la definisce una birra da meditazione, da divano: 13,5 gradi, nessuna schiuma né alcuna percepibile frizzantezza, il colore è quello dell’ambra scura. Ci si deve concentrare un secondo per ricordarsi che si tratta di una birra, perchè la sensazione è quella unica di un passito o di un Sauternes, a cui lo stesso Teo ha detto di essersi ispirato. I toni dolci non sono minimamente stucchevoli e la persistenza in bocca lunghissima. Ricorda un cognac, un madera e non può essere così facilmente considerato un barley wine, perchè qui l'intensità olfattiva e gustativa e la forte impronta alcolica viene tutta dall'azione ossidante dell'ossigeno e dall'invecchiamento. Solo 4000 bottiglie l’anno di cui 1000 reperibili in Italia e una lavorazione di più di 22 mesi..Fate voi..

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