12 giugno 2010

Attrezzi del mestiere

Ovvio.

In primis viene la sete. De Grote Dorst.
La deontologia e la profonda filosofia del bevitore vi impongono di chiamarla "voglia di sperimentare roba nuova". E' più politically correct.
Con un pò di sana autocoscienza sappiamo che alla fine è solo sete.
Chiacchiere e distintivo sono inutili con un bicchiere in mano.
Questo è un prodotto della terra; antico,suggestivo,gioviale,multiforme e folcloristico.
Va bevuto,non destrutturato.
Con un pò di senso critico l'esperienza si fa da sola.

In secundis viene la saggezza degli altri; di chi può comunicare la propria passione,la conoscenza diretta di luoghi e tradizioni,i ricordi personali.
Due nuovi lavori in carta,per questo,saranno preziosi.

Eurhop.
Uno zibaldone di esperienze uniche,di flashback e immagini da un'Europa fatta ancora di tradizioni e conoscenze antiche,oniriche,di profumi e di borghi spesso dimenticati o sdegnati,dove invece vive e palpita ancora la parte più bella e più vera di questo straordinario continente.

Guida alle birre d'Italia 2011.
Uno sguardo attento sull'immensa produzione italiana.
Visitati i birrifici,illustrata la loro filosofia,valutati i singoli prodotti. Più di mille alla fine della storia. E non sono neanche tutti.
Questo per ricordare agli altri cosa si può fare in Italia quando c'è l'istinto e la passione.

Assegnate le Cinque stelle alle birre d'eccellenza,considerate la punta della produzione nostrana.
La bilancia pende di netto al nord. Giustamente,per ora.
Ognuno avrebbe da dire qualcosa. Me compreso.
Ricordando però che le birre sono state provate più di una volta e sempre in bottiglia. Perchè la costanza è tutto a certi livelli.
In diretta alla premiazione mi sono venute in mente Confine,Backdoor,Bibock,Ortiga,VIS e Torbata.Tanto per tirar fuori alcune assenze eccellenti.
Ma la scelta del top è una roulette russa.
Un atteggiamento un pò meno conservatore magari avrebbe fatto guardare con occhio diverso a realtà ormai di assoluto riferimento.

Ma per scegliere in quest'orizzonte sconfinato ecco che serve di nuovo il bicchiere pieno.
E torna la grande sete.

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